11 gennaio 2014

PIEMONTE SPORTIVO

Alla classica domanda "Che cosa vuoi fare da grande?", che ogni bambino si sente rivolgere almeno una volta al mese da parenti, amici dei parenti e parenti degli amici, superata la fase "poetica" dell'astronauta o dell'agente segreto e quella sportiva del tennista, rispondevo più o meno con sicurezza: "Il giornalista!".
La scrittura mi interessava. Così, iniziata da qualche mese l'università, nel dicembre del 1993, contattai la redazione del Piemonte Sportivo, uno storico settimanale di cronaca sportiva, fondato da Aristide Tutino nel 1957. Dopo un lungo colloquio con l'allora direttore, Fernando Giordano, venni messo alla prova con la partita Lascaris - Borgata Lesna, un recupero della categoria Allievi. E andò bene!
Collaborai con il periodico, assumendo nel tempo anche la qualifica di caposervizio, prima, e di caporedattore, poi, fino all'aprile del 1997 quando decisi che era giunto il momento di tentare nuove strade. Anche se quella dei fumetti era ancora lontana dodici mesi, tuttavia, quei quattro anni di lavoro, con tutte le vicissitudini che capitarono (il fallimento della casa editrice, la querela del magistrato Antonio Di Pietro e le telefonate in redazione di Moggi...), sono stati comunque molto formativi.  
Vent'anni fa, oggi, usciva quel mio primo, piccolo articolo.
 

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